
Sciamani & Co.
Mostra Sciamani & Co

Casa Museo ZonaRosato è lieta di annunciare la mostra Sciamani & Co personale di Simona Galeotti.
Inaugurazione sabato 2 aprile – Finissage sabato 23 aprile, dalle 17h, nello spazio espositivo
indipendente di Gerardo Rosato in Via Exilles 84.
In questa occasione, l’artista invita lo spettatore ad interrogarsi intorno a quesiti tanto semplici
quanto esistenziali. Chi siamo? Da dove veniamo? Ma soprattutto, dove andiamo?
Sciamani & Co
Sciamani & Co. riunisce i lavori di Galeotti con l’intento di dare delle possibili risposte; attraverso
le opere dell’artista torinese emerge la necessità di un viaggio, non terreno ma spirituale,
metafisico. Per l’artista il viaggio inizia nel 2001, quando incontra per la prima volta i personaggi
delle sue opere, alla conferenza “Donne di Pace” al Sermig e in Valsavarenche per “La guarigione
della madre terra” organizzate dall’ associazione Where The Eagle Fly di Costanzo Allione e Anna
Saudin: si tratta di Sciamani, Guaritrici ed Ambasciatori di fede. I vari incontri esperenziali di questi
personaggi si concentrano successivamente nella mostra personale al PAV di Torino per il
decennale di “Donne di pace 2001 – 2011”, curata da Valentina Bonomonte.
Ciò che accomuna sotto un unico denominatore i soggetti rappresentati è la presenza di un
bagliore che splende in ogni raffigurazione, creando un forte legame tra le opere. Il chiarore
appare come una sorta di rivelazione, sintomo di una delle fasi sciamaniche, come la chiamata
oppure la metamorfosi. Fasi che ogni sciamano deve accettare nella propria vita ed abbracciare
come parte del proprio viaggio terreno ed ultraterreno.
L’ascesa, la levitazione e la tendenza verso l’alto sono dei tratti onnipresenti nella vita spirituale e
terrena dei soggetti che l’artista rappresenta; infatti, attraverso un sapiente utilizzo della pittura e di
diversi materiali (plastica, carta e pigmenti iridescenti, stoffe rare e gioielli), Galeotti è capace di far
percepire i movimenti dei suoi personaggi.
L’incontro con queste persone ha portato l’artista a prendere coscienza di nuove dimensioni che ha
scoperto di avere già dentro di sé. Ispirandosi al concetto di Africa interiore di Jean Paul Richter,
dove nei meandri piu nascosti della mente fluttuano pensieri e vissuti che emergono
inaspettatamente nel sogno della nostra realtà, la chiave di lettura dell’esposizione è da intendersi
nell’unione di diverse dimensioni: corporeità e spiritualità, emotività e razionalità, quotidiano e
metafisico.
Habiba ne è forse l’esempio più nitido. La guaritrice Uzbeka – come gli altri personaggi – tende le
mani verso l’alto, quasi mantenendo una posizione di trance ottico-visiva; i suoi abiti e un amuleto
lasciato pendere dalla mano destra danno l’idea di un movimento incoscio, come se fosse voluto
da Altro e per Altro. Le mani, così come la presenza di precisi focus luminosi rappresentano il filrouge che conferisce alle opere una concreta lettura d’insieme.
Come lo sciamanesimo, l’arte di Simona Galeotti è un mezzo per esplorare gli stati di coscienza
non ordinari, quelli che sono in comunione con una forza esterna o “spirito”. Per l’artista realizzare
un’opera d’arte può implicare un processo di metamorfosi, intuizioni, visioni e sogni.
Collettività e confronto sono i presupposti per affrontare il viaggio ultraterreno che l’artista fa uscire
dalle proprie opere: la volontà di concedere il proprio ego alla collettività è da leggersi come il
primo passo verso la cosmovisione, un’apertura all’Altro e all’Oltre di sé.
Testo e curatela di Sonja Krstic e Neri Muccini
Perfomance sonora di Stefano Giorgi

